mercoledì 30 dicembre 2015

Presentazione


Ho pensato di presentarmi in forma dialogata per non annoiare i miei lettori già al secondo post.

D: Ciao etrusco, chi sei? parlaci un po' di te.

Etrusco: sono fucecchiese, ingegnere, ho studiato a Milano e vivo in Germania da diversi anni.Ho quarant'anni, dunque sono ufficialmente “vecchio”: appartengo alla generazione “ante Palio”. Il soprannome che uso – etrusco – me lo affibbiò un mio “compagno di merende” di Bolzano, ai tempi leghista sfegatato. Da un po' di tempo vivo ad Augusta di Baviera.

D: Sei ingegnere e cosmopolita: che te ne importa di queste tradizioni da museo?

È vero, molti che conducono la mia vita finiscono così, sradicati... ma a me non è successo. Sono campanilista e ho ancora i miei amici a Fucecchio. Riguardo alla religione, ne ho fatto un vero e proprio bagno da piccino, anche se la mia famiglia non era particolarmente devota: ho conosciuto Padre Ceci e gli ultimi francescani (ero scout), sono andato all'asilo delle suore e mi ricordo il Cappellano con la talare al bar sul Poggio.
Purtroppo, nei miei anni da vagabondo mi allontanai dalla fede, ignorando i precetti morali e religiosi della Chiesa. Ma Dio è buono e a un certo punto mi dette una bella tirata d'orecchie, rimettendomi sulla retta via. Più avanti, lungo questa nuova strada, mi ha fatto incappare nella messa in latino e me ne sono innamorato.

D: Cosa ha di particolare la messa in latino, rispetto a quella moderna?

È bella, anzi: è sorgente di bellezza; è un compendio completo dei vangeli; favorisce l'elevazione spirituale.
In sostanza, aiuta, meglio di quella moderna, a conoscere e mettere in pratica ciò che Gesù ha insegnato, mentre l'eleganza e l'austerità del rito ci mostrano, in qualche modo, la Maestà dell'Altissimo e la bellezza del Paradiso.

D: Bei discorsi, ma è roba per gente raffinata.

La mia esperienza dice il contrario: alle messe in latino vanno in gran parte persone normalissime e spesso anche modeste, sia economicamente che culturalmente. E ben tre convertiti, di cui uno diventato sacerdote.

D: Sì, come no! Il latino non lo capisce mica nessuno.

Sarà... ma le vecchine e i bimbetti tedeschi che vedo io lo capiscono benissimo. Come lo capivano i nostri nonni, che appena avevano la II elementare.

D: Come mai questo blog?

Per incontrare fucecchiesi che mi aiutino a riportare la messa in latino al nostro paese. È necessario un gruppo stabile di fedeli, diciamo 10 persone, che attenda regolarmente alla celebrazione.

E per rispondere meglio alle domande che mi hai fatto e alle tante altre che verranno.

D: A che punto sei con l'organizzazione?

A un puntaccio: ho una chiesa, forse un sacerdote (ma devo parlarne col parroco per avere l'ok), alcune persone interessate, ma ancora nessun gruppo coeso di fedeli. Non vivendo a Fucecchio, non posso contattare la gente con continuità. Anche per questo ho deciso di aprire blog e pagina facebook.

D: Chi cerchi esattamente?

Innanzitutto, ragazzini e uomini adulti che vogliano servire messa: ci vuole un po' a imparare, ma assicuro che è davvero bello e molto istruttivo servire a una messa tridentina. Poi servono cantori per i canti in gregoriano e donne e ragazzine che aiutino a tenere in ordine altare e paramenti e a preparare la celebrazione.
D: Pensi di farcela?

Considerato che
- sono pigro
- con facebook sono un imbranato (giuovini, siate indulgenti con un quarantenne!)
- non vivo a Fucecchio
- ci sono un botto di cose da fare per cominciare...
farei meglio a smettere.

Però uno dei miei “sostenitori” mi ha regalato una foto con Padre Pio che sorride... e allora ci provo.

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