Ho pensato di
presentarmi in forma dialogata per non annoiare i miei lettori già
al secondo post.
D: Ciao etrusco, chi
sei? parlaci un po' di te.
Etrusco: sono
fucecchiese, ingegnere, ho studiato a Milano e vivo in Germania da
diversi anni.Ho quarant'anni, dunque sono ufficialmente “vecchio”:
appartengo alla generazione “ante Palio”. Il soprannome che uso –
etrusco – me lo affibbiò un mio “compagno di merende” di
Bolzano, ai tempi leghista sfegatato. Da un po' di tempo vivo ad
Augusta di Baviera.
D: Sei ingegnere e
cosmopolita: che te ne importa di queste tradizioni da museo?
È vero, molti che
conducono la mia vita finiscono così, sradicati... ma a me non è
successo. Sono campanilista e ho ancora i miei amici a Fucecchio.
Riguardo alla religione, ne ho fatto un vero e proprio bagno da
piccino, anche se la mia famiglia non era particolarmente devota: ho
conosciuto Padre Ceci e gli ultimi francescani (ero scout), sono
andato all'asilo delle suore e mi ricordo il Cappellano con la talare
al bar sul Poggio.
Purtroppo, nei miei
anni da vagabondo mi allontanai dalla fede, ignorando i precetti
morali e religiosi della Chiesa. Ma Dio è buono e a un certo punto
mi dette una bella tirata d'orecchie, rimettendomi sulla retta via.
Più avanti, lungo questa nuova strada, mi ha fatto incappare nella
messa in latino e me ne sono innamorato.
D: Cosa ha di
particolare la messa in latino, rispetto a quella moderna?
È bella, anzi: è
sorgente di bellezza; è un compendio completo dei vangeli; favorisce
l'elevazione spirituale.
In sostanza, aiuta,
meglio di quella moderna, a conoscere e mettere in pratica ciò che
Gesù ha insegnato, mentre l'eleganza e l'austerità del rito ci
mostrano, in qualche modo, la Maestà dell'Altissimo e la bellezza
del Paradiso.
D: Bei discorsi, ma
è roba per gente raffinata.
La mia esperienza
dice il contrario: alle messe in latino vanno in gran parte persone
normalissime e spesso anche modeste, sia economicamente che
culturalmente. E ben tre convertiti, di cui uno diventato sacerdote.
D: Sì, come no! Il
latino non lo capisce mica nessuno.
Sarà... ma le
vecchine e i bimbetti tedeschi che vedo io lo capiscono benissimo.
Come lo capivano i nostri nonni, che appena avevano la II elementare.
D: Come mai questo
blog?
Per incontrare
fucecchiesi che mi aiutino a riportare la messa in latino al nostro
paese. È necessario un gruppo stabile di fedeli, diciamo 10 persone,
che attenda regolarmente alla celebrazione.
E per rispondere
meglio alle domande che mi hai fatto e alle tante altre che verranno.
D: A che punto sei
con l'organizzazione?
A un puntaccio: ho
una chiesa, forse un sacerdote (ma devo parlarne col parroco per
avere l'ok), alcune persone interessate, ma ancora nessun gruppo
coeso di fedeli. Non vivendo a Fucecchio, non posso contattare la
gente con continuità. Anche per questo ho deciso di aprire blog e
pagina facebook.
D: Chi cerchi
esattamente?
Innanzitutto,
ragazzini e uomini adulti che vogliano servire messa: ci vuole un po'
a imparare, ma assicuro che è davvero bello e molto istruttivo
servire a una messa tridentina. Poi servono cantori per i canti in
gregoriano e donne e ragazzine che aiutino a tenere in ordine altare
e paramenti e a preparare la celebrazione.
D: Pensi di farcela?
Considerato che
- sono pigro
- con facebook sono
un imbranato (giuovini, siate indulgenti con un quarantenne!)
- non vivo a
Fucecchio
- ci sono un botto
di cose da fare per cominciare...
farei meglio a
smettere.
Però uno dei miei
“sostenitori” mi ha regalato una foto con Padre Pio che
sorride... e allora ci provo.